Nato nel secolo scorso nel 1955 nella campagna marchigiana della valle dell’Esino.
Adolescenza e gioventù vissuta a Roma. Città che ha contribuito alla mia formazione sia scolastica e sociale. Gli ultimi anni 60 e il 70 sono stati nel nostro paese un periodo di travaglio e contemporaneamente di speranza con le lotte giovanili del ‘68 e degli anni successivi. Anni di forti contradizioni ma che mi hanno permesso in una città come Roma di essere al centro degli eventi e con la possibilità di trarne insegnamenti che probabilmente mi sono rimasti utili per tutta la vita. Ho frequentato l’Istituto tecnico Galilei e poi la facoltà di Fisica presso La Sapienza.
Contemporaneamente ho attivamente partecipato ad impegni sociali nell’ambito delle comunità cristiane di base al tempo nate a Roma che ruotavano intorno a personaggi come Dom Franzoni (comunità S.Paolo fuori le mura) e Don Mazzi (comunità isolotto di Firenze). Le tematiche che si affrontavano erano l’opposizione al concordato tra Stato e Chiesa, la condanna verso la guerra in Vietnam, le lotte operaie dell’autunno caldo, il referendum sul divorzio. L’attivismo in tutte queste realtà del periodo ci vedeva coinvolti nei processi sociali, culturali e politici per la costruzione di un mondo migliore. In particolare mi sono interessato delle problematiche delle persone deboli, anziani e carcerati. Il mio gruppo fu anche coinvolto nella genesi di quella che è stata la prima riforma dell’ordinamento carcerario (1975), in sostituzione del Regolamento Rocco del fascismo (1931). Dalla fine delle scuole medie sino periodo del servizio militare (1977-78) ho cercato con lavoretti vari di non essere di peso sulla famiglia. Ho imparato a fare il commesso, il salumiere e infine il fornaio. Già allora la tecnologia mi incuriosiva e attirava. Alla fine del 1978 mi sono trasferito a Genova dove tuttora vivo avendo “trovato” lavoro presso l’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (ASST).
Dal 1978 l’esperienza lavorativa mi ha portato a conoscere un gran numero di persone. Ho avuto la possibilità di crescere professionalmente. Rimanendo nell’ambito degli operatori telefonici ho avuto la possibilità di operare in tutti i settori tecnici sia della rete che dell’area ICT. Dopo l’ASST sono transitato prima in Iritel e poi Telecom Italia. Nel 2001 sono passato in H3G ho partecipato al lancio della prima rete commerciale UMTS. Nel 2005 con l’outsorcing del settore tecnico sono transitato in Ericsson, dove sono rimasto sino al 2014. Il lavoro mi ha sempre coinvolto molto e ne ho ricevuto infinite soddisfazioni, ho forse dato molto spesso penalizzando la mia famiglia e gli interessi personali. Ma il grande numero di persone conosciute mi hanno fatto crescere e le relazioni con culture diverse sono diventate un bagaglio di cui non posso farne a meno.
La famiglia, Iole mia moglie e le figlie Valentina e Serena sono un valore di cui non posso fare a meno. Le mie assenze per lavoro (4 anni a Firenze e 10 anni a Milano) sono state sopportate con il sacrificio di mia moglie, e ora che sono fuori dal lavoro sto cercando di recuperare e restituire quanto ricevuto.
Sto riscoprendo l’impegno nel sociale e tutto quello che può contribuire a migliorare il bene comune.