Durante le vacanze del maggio scorso abbiamo fatto visita a Cinisi alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Ho avuto modo di prendere alcuni libri tra cui questo di Giovanni Impastato dal titolo “Oltre i Cento Passi”. L’autore Giovanni Impastato ricostruisce in modo lucido e appassionato quanto avvenuto in questi lunghi anni che ci dividono dall’assassinio di Peppino suo fratello. Molti gli argomenti toccati a iniziare dall’affermazione della verità. Caso unico in cui i risultati di una commissione parlamentare diventa “verità giudiziaria” e lo stato rappresentato dalla commissione chiede scusa ai cittadini italiani. Difficoltà ad ottenere la verità anche oggi rappresentata dal caso di Giulio Regeni. Lo stato negli anni non è stato sempre efficace sostenendo gli uomini impegnati su questo fronte anzi si è provveduto a smantellare le strutture che ottennero risultati positivi. La struttura della politica che nel contempo è evoluto nel disegno di “un solo uomo al comando”, l’unico valore è la competitività e vengono rimossi i diritti in quanto considerati impedimento e intralcio nella logica del massimo profitto. Il modello mafioso in questo scenario è evoluto. Addirittura si afferma che non è più la mafia dei mafiosi per nascita ma quella di professionisti e dirigenti che imparano i metodi mafiosi e diventano mafiosi. Una mafia invisibile onnipresente che inquina l’economia, la politica e i servizi pubblici. Il film “I cento passi” ha dato visibilità alla storia di Peppino. Ha tra l’altro prodotto germogli di reazione positiva con studenti che decidono di fare il magistrato per proseguire nelle istituzioni la lotta antimafia o studiare il mondo della comunicazione per come ha operato sulla morte di Peppino assecondando una verità precostruita. La mafia sarà vinta da un esercito di maestri elementari (Gesualdo Bufalino) riaffermato dalla necessità di combattere la mafia con la cultura e non con la pistola (Felicia Impastato). La coscienza che l’obbedienza non sempre è una virtù, legalità non significa stare zitti e piegarsi di fronte alle sopraffazioni e alle ingiustizie in nome delle leggi. Non significa obbedire, accettare le prepotenze e le arroganze di un sistema capitalistico senza rispetto per gli uomini che soffrono e muoiono calpestati nella loro dignità. Secondo Impastato questi sono i concetti fondamentali per la sconfitta della mafia. Una mafia che non è “antistato” ma è nel cuore dello stato.
Graffianti le vignette di Vauro.
Buona lettura!!!